DR. TOMMASO BERNARDI OSTEOPATA D.O. DR. TOMMASO BERNARDI OSTEOPATA D.O.
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INDICAZIONI TERAPEUTICHE
TRATTAMENTO NEONATI
TRATTAMENTO NEONATI
Il travaglio e il parto sono momenti potenzialmente “traumatici” per i nascituri, le spinte a cui il piccolo è sottoposto durante il passaggio nello “stretto” canale del parto tendono a comprimerlo tra le ossa del bacino della mamma. Naturalmente, il grado di “stress” a cui è sottoposto il bimbo dipende da vari fattori come le ore di travaglio, il tipo di presentazione nel canale del parto, l’eventuale impiego di ossitocina per aumentare la forza delle contrazioni o dell’anestesia epidurale, che interferisce con l’ideale sincronia fra le spinte della mamma e le contrazioni dell’utero.
TRATTAMENTO NEONATI  
D’altra parte, il neonato in questa fase presenta un cranio ancora non ossificato, molto morbido e particolarmente funzionale per adattarsi alle compressioni e “distorsioni” a cui è sottoposto il bambino quando viene al mondo. In alcune occasioni, dopo parti lunghi e difficoltosi, è possibile riscontrare una forma non armonica del cranio, che tende a regolarizzarsi spontaneamente in pochi giorni grazie alla capacità del corpo di autoregolarsi e correggere eventuali alterazioni (in osteopatia chiamate disfunzioni). Questo avviene tramite le funzioni vitali (respirazione, pianto, suzione, ecc.) nonché attraverso il Meccanismo Respiratorio Primario (MRP): al momento del primo respiro/pianto, le ossa del cranio riprendono il loro normale posizionamento e soprattutto incominciano a muoversi con un certo ritmo: il che è importante per il buon funzionamento globale dell’organismo, cioè per la salute; se ciò non avviene e le disfunzioni non si risolvono spontaneamente, possono influenzare il benessere del neonato rendendolo più vulnerabile.
Anche il parto cesareo, nonostante l’assenza di compressioni e spinte, può risultare traumatico dato che per la mancanza della compressione del cranio, questo meccanismo risulta spesso non ottimale e la frequenza di traumi aumenta se il cesareo viene effettuato dopo un lungo travaglio, in cui la testa del feto è già stata soggetta a forze elevate durante le contrazioni uterine.
Seppur indagate principalmente a livello del cranio del bambino, queste disfunzioni possono creare alterazioni ovunque. Peculiarità dell’osteopatia, e di tutte le “terapie” olistiche, infatti, è la visione del corpo umano come un insieme. La continuità è data da un sistema di fasce, che lega e unisce tutti i muscoli, gli organi e le ossa, permettendoci di muoverci e funzionare armonicamente; proprio in virtù di tale continuità, un’alterazione della forma del cranio del bambino può portare a disturbi di natura molto diversa.
L’alterata forma del cranio può portare ad asimmetrie della bocca creando disturbi della suzione che può determinare rigurgiti eccessivamente frequenti e abbondanti, ripetute coliche gassose lunghe e dolorose, diarrea o stitichezza; l’orecchio fa parte di un osso del cranio chiamato “temporale”: un’alterazione della sua forma o della sua funzionalità possono portare a proliferazione dei batteri, determinando otiti e riduzioni dell’udito; le fosse nasali possono subire alterazioni che ostacolano un buon passaggio dell’aria e un corretto drenaggio delle mucose, favorendo la proliferazione di batteri, con conseguenti infezioni delle vie respiratorie; la colonna vertebrale e l’osso sacro sono a loro volta connessi alla base del cranio, ogni alterazione del loro assetto può portare asimmetria, deviazioni della colonna dalle sue curve fisiologiche ponendo le premesse della scoliosi, alterazioni della funzionalità e della forma dell’anca con ripercussioni sulla deambulazione.
L’osteopata, grazie a un approccio manuale al bambino, ha la possibilità di riscontrare le alterazioni anche in età molto precoce il che permette un’azione di prevenzione sui problemi che spesso derivano dall’acutizzarsi dei disturbi anatomici e funzionali. Si interviene con tecniche dolci, indolori, che correggono le eventuali disfunzioni delle ossa del cranio e dell’osso sacro, permettendo al corpo di ritrovare la capacità di mantenere un adeguato funzionamento fisiologico, il corretto movimento cranio-sacrale e le corrette tensioni muscolari e viscerali.
L’osteopata chiede alla mamma di raccontare dettagliatamente lo svolgimento del parto, segue la visita al piccolo, per individuare gli esiti di eventuali traumi subiti alla nascita; anche se il piccolo piange durante le sedute, non è perché l’intervento dell’osteopata gli provochi dolore, ma perché lo infastidisce l’impossibilità di muoversi come desidera; per questo, spesso il bambino può essere tenuto in braccio dalla mamma durante la seduta. Al termine del trattamento, si programma quello successivo dove in base alla condizione del bambino, la frequenza va da due settimane a un mese così come il numero di sedute totale in genere si va dai 3 ai 6 incontri.
TRATTAMENTO NEONATI
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